Tagcrisi esistenziale

Perché se non sai disegnare un fiore senza contorni non sei una persona veramente libera

fiore

 

Prima di continuare a leggere questo articolo, ti prego di fare una cosa: prendi una penna e un foglio, basta anche un piccolissimo residuo di carta, nulla di complicato.

Bene, adesso, per favore, disegna su questo pezzo di carta un piccolo fiore, ma nel farlo, evita di disegnarne i contorni.

Si, hai capito bene, disegna un fiore senza disegnarne i contorni per favore.

Come dici? Non è possibile?

Esatto, non lo è.

E il motivo per il quale non si può disegnare un fiore senza farne i contorni è lo stesso che ti impedisce di realizzare alcune cose nella tua vita.

Di cosa parlo?

Beh, di una cosa salvifica, importantissima e meravigliosa che non siamo più in grado di apprezzare, anzi, che spesso fuggiamo, come se fosse pericolosa… parlo, preparati… rullo di tamburi… parlo dei LIMITI.

Ma che sto dicendo? Che i limiti sono una cosa bella? Che dovremmo apprezzarli? Che dovremmo addirittura preferirli a quella cosa che crediamo sia con essi in netto contrasto, ossia la libertà?

Devo essere impazzita per fare questo discorso, vero?

E poi che c’entrano i limiti con le nostre soddisfazioni personali? Con il sentirsi realizzati ecc? Non è invece la libertà, la possibilità di fare quello che vogliamo e quando lo vogliamo a renderci felici, realizzati e soddisfatti di noi stessi e della nostra vita?

Mmh. Siamo sicuri?

E se si trattasse di un inganno invece?
Se questa compulsiva e spasmodica DIPENDENZA dalla libertà ci abbia condotti ad essere più schiavi e non più liberi come pensiamo?

Si, perché,riflettiamoci un attimo:

  • Vediamo le coppie felici e pensiamo che siano fortunati, quando invece il punto è che quei due, per essere così felici insieme, si sono saputi dare dei limiti e li hanno rispettati. Perché per crescere in intimità con qualcuno, devi smettere di lasciare spazio a qualcun altro. Se vuoi aumentare la complicità con una persona, devi smettere di cercarla con tutto il resto della popolazione mondiale. Stop ai flirt, stop ai messaggini ambigui con quell’altra persona là, stop alle altre 7 miliardi di possibilità…
  • Vediamo famiglie unite e pensiamo sia un caso, e ci diciamo quanto sarebbe stato bello averla anche noi quella famiglia felice, ma poi non sappiamo limitare i momenti di rabbia, e facciamo tranquillamente volare i “vai a quel paese” contro nostro padre o nostra madre, o nostro fratello, perché io devo essere libero di esprimermi se mi arrabbio, mica è giusto che mi trattenga, no?
  • Oppure vediamo Tizio e Caio che hanno tanti clienti e pensiamo di essere sfigati e più sfortunati perché in un anno noi di clienti nuovi ne abbiamo trovati solo due, però non pensiamo mica che per darci da fare e trovare nuovi clienti la dobbiamo anche smettere di guardare la tv fino alle 2 di notte, così il giorno dopo ci svegliamo prima e lavoriamo meglio, e poi siamo più lucidi e convincenti. E no, perché noi mica ci dobbiamo limitare, se mi voglio guardare Netflix tutta la notte io mi devo poter vedere Netflix tutta la notte. Eccheccavolo, voglio essere LIBERO io!

Liberi… ma lo siamo davvero?

Oppure abbiamo la compulsione alla libertà, che ci fa diventiare SCHIAVI della libertà?

Perché insomma, se vogliamo un giardino fiorito nella nostra vita, dobbiamo seminare nel nostro giardino. Il luogo della semina deve essere limitato, circoscritto, preciso. O il giardino fiorito non lo avremo. Si tratta di buon senso, nulla di complicato.

Quindi, ricapitolando: ci sono situazioni nelle quali non stai ottenendo i frutti desiderati? Relazioni che non stanno andando come vorresti? Giornate che hanno sempre un’evoluzione diversa da quella che ti piacerebbe avessero?

Bene, inizia dai limiti.

Può essere lo smettere di uscire solo perché poi quella tale persona ci rimane male, può essere la quantità di alcol che assumi nei weekend e che poi il lunedì ti fa iniziare sempre male, oppure quella relazione che ti confonde sempre di più e non ti fa dormire bene.

Sono i primi limiti che ti vengono in mente, e che ti aiutano a dare una definizione di te stesso/a e di quello che vuoi essere e diventare più nitida. Lucida e precisa. Bene, inizia da quelli.

Fai una lista, massimo 5, non esagerare, anche solo 3, anche solo uno se è davvero importante. Inizia da quello, disegna quel tratto per iniziare a definire il fiore e vedrai che, tratto dopo tratto, il fiore, apparirà 😉

E se ti serve una mano concreta e desideri chiedere una seduta (anche una singola sessione) clicca qui per prenotare il tuo appuntamento.

Crisi Esistenziale: perché arriva e cosa la causa?

One-way-or-another

Perché arrivano le crisi esistenziali?

Perché qualcuno ne affronta anche più di una nella sua vita, ed altre persone sembrano non viverle mai, sicure e salde nei loro intenti, nella loro visione del mondo, nel loro modo di reagire alle tempeste dell’esistenza?

Si tratta di una sensibilità particolare?

Di una scarsa capacità di gestire le difficoltà?

O di qualcos’altro?

Beh, la verità è che le crisi esistenziali arrivano come le tempeste o i terremoti.

Ci sono luoghi della terra che sono più predisposti di altri, aree sismiche dove i movimenti della crosta terrestre avvengono con più ricorrenza e più violenza.

Ma è anche vero che, per quanta devastazione i terremoti portino, in realtà rappresentano il segnale del fatto che la terra è viva, che c’è movimento e che anche la cosa che ci sembra più stabile (come può essere il pianeta su cui viviamo) è predisposta al cambiamento continuo (come è giusto che sia).

Si dice che l’unica costante nella vita sia il cambiamento.

Ed è così. Il fatto che nella tua vita tutto continuerà sempre a cambiare è l’unica certezza su cui puoi fare affidamento.

Se oggi ti ritrovi nel bel mezzo di una crisi esistenziale è solo perché anche tu sei un essere umano, e in quanto facente parte della natura, il cambiamento e la mutevolezza ti coinvolge.

Ma se la crisi è così naturale come sto dicendo, allora perché ti sconvolge così tanto?

Beh, perché quando le cose cambiano, la segnaletica a cui eravamo abituati viene meno, e trovarsi da soli in mezzo al deserto senza sapere dove andare non piace a nessuno.

Quindi tranquillizziamoci, il fatto che essere in crisi ti mandi ulteriormente in crisi è un buon sintomo di sanità mentale: sei normale, non c’è nulla di folle nel sentirti come ti senti, anzi! 

Magra consolazione? Non importa, iniziamo dalle consolazioni magre, poi arriveremo a quelle più grasse.

La prima cosa da fare per sopravvivere a questa tua crisi è capire cosa l’ha generata, e se è successo qualcosa di specifico che ti ha fatto piombare qui dove sei adesso (ossia nel caos più completo) oppure se non sapresti nemmeno identificare la motivazione primaria del tuo stato di cose.

Cosa è successo?

E’ finita una storia importante? Una separazione, un divorzio o un lutto forse?

Hai avuto la necessità di prendere una decisione fondamentale per la tua esistenza che ha fatto andare in tilt il tuo sistema di valori e di priorità?

C’è stato un cambiamento considerevole nella tua quotidianità? Un figlio, un nuovo lavoro, un licenziamento, un trasferimento, o qualcosa del genere?

Iniziare a capire come mai ti trovi dove ti trovi può aiutarti a comprendere che se sei in crisi c’è un motivo, non è perché qualcosa non va nella tua testa.

E’ facile credere di avere qualche problema quando si hanno dei problemi, ma forse il vero problema è solo il problema che si ha (è una frase paradossale, ma ha molto più senso di quello che credi).

Quindi, iniziamo il percorso per uscirne: Cosa ti ha mandato in crisi?

E ricorda che se non riesci a fare chiarezza, se hai bisogno di una mano e credi sia il caso di intraprendere un percorso per farti aiutare ad uscire da questo momento delicato della tua vita puoi chiedere una consulenza dal vivo (se sei a Roma) o a distanza tramite Skype.

Crisi Esistenziale. Ma che significa?

bivio_realtà-450x300

Di che si tratta? E come funziona? Come si fa a capire se si è preda di una colossale, distruttiva, totale crisi esistenziale?

Partiamo da un’analogia molto semplice, che immaginai io stessa qualche anno fa, quando fui colta dalla mia seconda crisi esistenziale:

Stai viaggiando su un treno ben definito, già da qualche tempo ormai, forse da tutta la vita.

Guardi i paesaggi che scorrono fuori dal finestrino, leggi, familiarizzi con gli altri passeggeri, ti abitui alla loro presenza, parli, finché, ad un certo punto, senza preavviso, passando davanti al cartello di una stazione ti rendi conto che il treno in cui ti trovi non sta più andando nella direzione in cui credevi andasse.

Inizi ad agitarti: “ma, come è possibile? Ho sbagliato treno? Eppure la destinazione mi sembrava quella! Ha cambiato itinerario? Senza avvisarmi? E adesso? Cosa faccio?”.

Lì per lì, cerchi di calmarti, di prendere tempo, respirare.

Ma più guardi fuori dal finestrino più ti rendi conto che non c’è molto di cui dubitare: Non stai andando nella direzione che vorresti!

Il caos ti prende il cervello.

Non sai più se sei tu ad aver cambiato idea sulla meta, o se è il treno ad aver cambiato percorso.

Ciò che è certo è che tu su quel treno non ci puoi più stare.

Così ti alzi, ancora in preda al panico e ad una strana sensazione di sgomento tiri il freno a mano.

La frenata è talmente brusca che tutti i bagagli che portavi con te ti cadono addosso con una violenza pazzesca. Cade tutto, ogni oggetto, ogni giornale, ogni libro.

Gli altri passeggeri ti guardano stupiti e storditi: “Ma che stai facendo?” intimidiscono con lo sguardo.

Ma ormai è fatta, non puoi più restare. Prendi poche cose con te, quelle che ritieni più importanti, più essenziali e ti butti giù. Scendi dal treno.

E mentre ancora rotoli fra la polvere nel tentativo di rimetterti in piedi e capire dove sei, il treno riparte, si allontana, lasciandoti lì, in mezzo ad un deserto, nella solitudine più completa, senza segnaletica, nel nulla.

Ecco, è questo che si prova quando inizia una crisi esistenziale.

Ma cos’è davvero una crisi esistenziale?

Beh, se vogliamo parlare in termini psicologici (giusto per capirci un po’ meglio, perché di certo una crisi esistenziale solo “psicologica” non è), è il crollo, la messa in discussione di tutto o di buona parte, del sistema di valori e convinzioni che fino a qualche momento prima era la base sulla quale si reggeva la tua vita.

Credevi che certe cose fossero fondamentali per te, e poi, non si sa bene come e perché, queste cose cambiano, assumono una dimensione diversa nella tua mente e nella tua vita. Cose che prima rappresentavano il top della felicità adesso non ti interessano più. Ciò che credevi di voler fare nella tua vita, sembra aver perso ogni sapore. Non sai più chi sei, che cosa vuoi fare, che ruolo hai in questo mondo e che senso abbia tutto quello che ti circonda.

Ma da cosa è causata una crisi esistenziale?

Beh, prima di tutto rassicuriamoci un attimo, anzi, cerchiamo di cambiare prospettiva sulle cose: una crisi esistenziale non è così drammatica come si pensa. O meglio, lo è, ma se vissuta nel modo giusto può diventare la cosa più grandiosa che ti sia mai capitata nella tua vita fino ad ora.

Forse lo avrai già sentito dire, ma te lo ripeto… sai che in giapponese l’ideogramma per indicare il concetto di CRISI è lo stesso usato per il concetto di OPPORTUNITA’?

Sai cosa significa questo? Che quello che ti sta accadendo può diventare una cosa incredibile, che in futuro forse racconterai ai tuoi nipoti di come in quegli anni di profonda confusione tu abbia in realtà potuto gettare le basi per costruire una vita completamente nuova, per scoprire chi sei veramente e perché ti trovi su questa terra.

Ma come si fa ad affrontare una crisi?

Bene, il punto fondamentale è che dobbiamo renderci prima di tutto conto che trovarsi in mezzo al deserto senza segnaletica non è affatto una bella sensazione e che ci vuole una bussola o comunque una guida che ti aiuti a sbloccarti dall’immobilismo in cui probabilmente sei adesso per iniziare un nuovo percorso e una nuova strada che ti riporti, o forse ti faccia scoprire per la prima volta, CASA TUA.

Cosa fare se sei in crisi esistenziale?

E’ possibile sia richiedere una Consulenza dal vivo a Roma, sia a distanza via Skype. 

Durante la consulenza scopriremo insieme cosa ti ha condotto alla crisi e come uscire dallo stallo e dalla disperazione in cui sei in questo momento programmando a poco a poco dei nuovi obiettivi e soprattutto individuando le opportunità nascoste in questo momento così delicato della tua vita.